
Nato a Napoli il 14 dicembre 1984 e residente a Casoria, un comune dell'hinterland partenopeo, l’artista ha intrapreso un percorso formativo che lo ha portato a laurearsi in Scienze del Turismo presso l'Università Federico II nel 2007 e, successivamente, in Didattica dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 2022. Dal 2009, svolge la professione di assistente amministrativo presso la Banca d’Italia, un ruolo che gli ha permesso di dedicarsi con maggiore libertà alla sua passione per l’arte, sia come mecenate sia come collezionista. Questa condizione economica favorevole gli ha consentito di esplorare la ricerca artistica come strumento di crescita personale e conoscitiva, liberandosi così dalle logiche di mercato.
L’attività artistica dell’autore si è manifestata con la prima pubblicazione di un componimento poetico nel 2006, intitolato "Nero", che ha trovato spazio nell’antologia del premio letterario Tra le Parole l'infinito. Tuttavia, è nel 2016 che l'artista compie un significativo salto nelle arti visive grazie alla partecipazione alla pubblicazione "Ti racconto il mio mondo" da parte di Retina Italia Onlus, in cui confluiscono le sue opere scritte e fotografiche. Nonostante l’interesse per le arti visive, l’amore per la poesia rimane una costante nel suo viaggio creativo, come dimostrato dalla recente partecipazione al IX Premio San Valentino – Città di Atripalda, dove ha ottenuto il Premio Cupido Antologia per la sua poesia "Più che impossibile", inclusa nell’antologia del premio.
Il debutto come artista visivo avviene nel 2016 con una mostra personale dal titolo "DIVERSITY – Oltre i pregiudizi", organizzata presso la sede napoletana della Banca d’Italia, nella quale figura l’opera "Il Tuffatore Riemerso", il primo esempio del suo approccio pittorico e simbolico attraverso il concetto di “sguardo infinito”. Da quel momento, l’artista ha esposto in numerosi eventi e mostre collettive, tra cui:
- Dentro l'Opera della Divina Commedia al Chiostro di S. Francesco a Benevento (2021)
- 100 Artisti a Palazzo Fani a Tuscania (2022)
- Biennale Terra d’Otranto alla Galleria E. Maccagnani di Lecce (2022)
- Luci in Avalon al Palazzo Genovese di Salerno (2022)
- Téchne, NEXT a Capaccio Paestum (2022-23)
- Alla Corte dei Carafa al Museo Archeologico di Calatia a Maddaloni (2022-23)
Nel 2023, la sua attività espositiva si intensifica ulteriormente, includendo partecipazioni a eventi nazionali di rilievo come:
- Modigliani e gli artisti, al Palazzo delle Arti di Bassano del Grappa
- Dante egli artisti, alla Casa di Dante a Firenze
- Arte per l’Arte, al Palazzo Chigi di Ariccia
- Biennale di Arti Visive, all’ex Conservatorio di S. Anna e al MUST di Lecce
- Charm of Art, alla galleria Spazio57 di Napoli
A partire dal 2022, l’artista inizia a condividere la sua esperienza anche nel campo della didattica, ideando il corso "Economia per immagini", progettato per esplorare gli intrecci tra arte ed economia come parte dell’offerta formativa di PCTO nella Banca d’Italia. Nel medesimo anno, ha guidato visitatori alla scoperta del patrimonio artistico e culturale della filiale napoletana della Banca d’Italia in occasione dell’Open House Napoli.



L'opera di questo autore si distingue per la ricchezza e la diversità dei linguaggi espressivi che utilizza, creando un mosaico artistico sfaccettato e poliedrico. Attraverso la combinazione di forme artistiche quali pittura, scultura, fotografia e poesia, egli riesce a instaurare un dialogo dinamico tra diversi mezzi espressivi, permettendo così una riflessione profonda sui temi che attraversano l'esistenza umana.
Uno dei fili conduttori delle sue opere è il tema del viaggio, che assume una duplice valenza: fisica e interiore. Questa concezione del viaggio si riflette nella sua celebre citazione: “conosci te stesso conoscendo il mondo e conosci il mondo conoscendo te stesso”. In questo modo, l’artista invita lo spettatore a esplorare non solo il mondo esterno, con le sue ricchezze e complessità, ma anche il proprio io profondo, in un processo di introspezione che è essenziale per la crescita personale.


La poetica del frammento emerge come un'altra caratteristica distintiva del suo lavoro. Questa modalità di espressione suggerisce una visione dell'arte come un insieme di parti che, pur essendo incomplete o separate, si intrecciano per formare un tutto significativo. L'artista attinge a richiami dall'antichità, rielaborandoli in chiave contemporanea, creando così un ponte tra il passato e il presente. Le sue opere, quindi, diventano spazi di riflessione in cui il tempo si dilata e le esperienze individuali si intrecciano con la storia collettiva.
Autodefinendosi “archeologo dell’anima” e “scienziato delle emozioni”, l'artista affronta con coraggio e sensibilità tematiche di rilevanza sociale e personale. Tra queste, emergono questioni cruciali come la disabilità visiva e le diverse forme di orientamento affettivo. Questi elementi vengono esplorati con una profondità che invita a una comprensione più ampia delle esperienze umane, sfidando gli stereotipi e le convenzioni sociali che circondano tali argomenti.


Il dialogo tra il mondo esterno e quello interiore è trattato con particolare attenzione; i messaggi veicolati attraverso le opere possono sembrare inizialmente dissonanti, ma si rivelano strumenti preziosi per intraprendere un percorso di riscoperta. La complessità delle emozioni umane viene rappresentata in modi che stimolano l’osservatore a porsi domande esistenziali, spingendolo a un processo di autoanalisi che può condurre a una maggiore consapevolezza di sé e del mondo che lo circonda.
L'artista, con il suo approccio multidisciplinare, ci offre pertanto un viaggio unico e irripetibile, in cui ogni forma d'arte gioca un ruolo cruciale nel tessere una narrativa ricca e stratificata. Le sue opere non sono mere rappresentazioni estetiche, ma veri e propri inviti a esplorare la complessità della condizione umana, dove la bellezza risiede spesso nei frammenti di esperienza, nelle emozioni rielaborate e nelle storie che abbracciano i confini del tempo e dello spazio.
Noi Abbiamo avuto l'opportunità di rivolgergli alcune domande per approfondire la sua visione dell'arte e scoprire di più sul suo mondo.
1.In che modo emerge la tua ispirazione? Puoi raccontare il momento o il processo che accende la scintilla creativa nelle tue opere? È qualcosa che arriva spontaneamente o frutto di un elaborato processo di riflessione?
Si può dire che il mio processo creativo sia la combinazione di ambedue le componenti. Talvolta prende avvio da un’intuizione fortuita: è il caso della serie delle graticole, nata da un’idea avuta mentre mi recavo in uno studio fotografico per sviluppare dei lavori. Lì vicino avevo notato in un negozio di ferramenta una graticola un po’ arrugginita appesa a una parete e ci ho visto all’improvviso l’opportunità di utilizzarla come una sorta di cornice e supporto dei miei lavori fotografici e pittorici. Altre volte il processo creativo è più lungo e meditato, con spunti embrionali che prendono forma e contenuto nel corso del tempo, a volte anche a distanza di anni. Così di una stessa opera ci possono essere anche più versioni (come avvenuto per “Il Tuffatore Riemerso”, “Per_dono (70 volte 7)” o “L’Ascesa”).
2. Qual è il percorso che trasforma la tua idea iniziale in un’opera compiuta? Come prendi un concetto astratto e lo traduci in una creazione tangibile?
Lavorando con le immagini e i concetti mi capita spesso di trovarmi con un concetto che non ha ancora trovato la sua “veste visiva” o, viceversa, con un’immagine potente che non si è sedimentata e strutturata in un pensiero efficace e coerente. Quando si crea il giusto legame ed equilibrio tra questi due elementi fondamentali, l’esecuzione è quasi una naturale conseguenza e può avvenire attraverso differenti linguaggi artistici, dalla pittura alla fotografia, dalla scultura all’installazione o, perché no, contaminando più mezzi espressivi, individuati tra quelli che meglio riescono a comunicare la visione di partenza.
3. Da dove trai le maggiori fonti di ispirazione per il tuo lavoro creativo? Ti ispiri prevalentemente al mondo naturale, alle esperienze personali, ai testi letterari, o ci sono altre influenze che giocano un ruolo chiave nel tuo processo artistico?
Sono molteplici le mie fonti di ispirazione. Senza dubbio c’è la conoscenza e lo studio dei grandi artisti del passato e l’esempio di quelli contemporanei, nelle cui opere mi sono imbattuto nel corso dei miei numerosi viaggi. L’esposizione dal vivo ha contribuito a “contagiarmi” e far crescere in me la passione per l’arte. Ma anche la letteratura gioca un ruolo fondamentale nelle mie creazioni, che spesso hanno richiami o citazioni di capolavori letterari o nascono dalla suggestione provocata da determinati personaggi letterari, come nelle mie opere “Edipo Cieco” o “La Monaca”. Ma la fonte d’ispirazione più grande per me resta la vita, tanto che le mie opere, dai forti accenti autobiografici, possono considerarsi quasi una sorta di diario illustrato, con i miei sogni ma anche le mie paure, che riflettono quelle di ogni essere umano.
4. Che tipo di emozioni provi mentre sei immerso nella creazione di un’opera? È un momento di tensione e concentrazione oppure un’esperienza liberatoria, un flusso di energia intuitivo? Raccontaci come vivi il tuo personale rapporto con il fare arte.
Per me l’atto creativo ha un potere terapeutico e catartico. Attraverso l’arte riesco a sublimare pensieri, emozioni, sensazioni, tensioni. Non esagero affermando che l’arte ha giocato un ruolo salvifico nella mia vita, perché è anche grazie ad essa che sono riuscito a superare una grave fase di depressione. Fare arte per me non è solo puro e semplice diletto, ma rappresenta una vera e propria forma di elevazione e crescita interiore.
5. Il tuo metodo creativo si sviluppa principalmente a partire da una visione mentale immaginaria, oppure sono i materiali e gli strumenti stessi che guidano il tuo processo? Raccontaci le circostanze che portano alla nascita di un progetto e quali sono le diverse fasi che percorri per portarlo a compimento, dalla concezione alla finalizzazione.
In linea di massima elaboro prima il “cosa” e poi il “come”, con tempi molto variabili e a volte dilatati. Prima di prendere in mano gli “attrezzi del mestiere” devo avere già chiara la visione concettuale che voglio esprimere. Ciò non toglie che nella fase esecutiva possano aversi dei “correttivi” o, ancora, quelli che chiamo “errori provvidenziali”, ossia degli imprevisti che mi fanno rielaborare l’idea originaria, che assume un’inedita e inattesa fisionomia.
6. Se dovessi descrivere l’essenza della tua attività artistica utilizzando solo tre parole chiave, quali sceglieresti? Riflettendo su queste scelte, potresti spiegarci perché le ritieni rappresentative della tua visione creativa e del tuo stile unico?
Una prima parola che sento mia è “contaminazione”, che si estrinseca sia nella multidisciplinarietà e trasversalità dei concetti evocati nelle mie opere, sia nella compresenza di vari linguaggi artistici. Un'altra parola, nonché tema ricorrente delle mie opere, è sicuramente “viaggio”, nella duplice accezione fisica e metafisica. Infine scelgo “meraviglia”, perché il senso di stupore che accompagna la visione di un’opera è la scintilla che può innescare l’amore per il bello ma anche per la conoscenza.
7. L’arte, comunemente considerata un linguaggio universale in grado di connettere culture e generazioni, spesso si esprime mediante simbolismi e metafore visive. Come utilizzi questi strumenti comunicativi nel tuo lavoro? In che misura il tuo approccio è aperto all’interpretazione simbolica da parte dello spettatore?
Le mie opere sono aperte sempre a diverse chiavi di lettura, che vanno ben aldilà della semplice rappresentazione del reale. Già i titoli, per esempio, spesso suggeriscono possibilità interpretative multidirezionali. Uno scatto fotografico, d’altra parte, con opportuni interventi grafici o pittorici, può caricarsi di messaggi e significati ulteriori. Perché compito di un artista è rendere visibile ciò che solitamente non lo è.
8. Quali sono stati i traguardi che ritieni più significativi nella tua carriera artistica fino ad oggi? Raccontaci di quei momenti in cui hai sentito di aver raggiunto obiettivi importanti o di aver lasciato un segno con il tuo lavoro.
Tra i traguardi più significativi per me senza dubbio menzionerei la laurea in Didattica dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Napoli, un obiettivo conseguito nella maturità, ma che per me è stato molto importante, perché voleva dire credere e investire in un percorso di studi che non era ben visto da familiari e colleghi: una laurea (in Scienze del Turismo) e un lavoro (in banca) ce li avevo già, non si spiegavano il motivo della mia scelta. Essere l’unico a credere in quello che facevo è capitato anche in altre occasioni. Pur avendo ricevuto diversi riconoscimenti artistici, le soddisfazioni maggiori sono state le occasioni in cui una mia opera, scartata da una manifestazione, è stata addirittura premiata in un altro contesto ancor più prestigioso, a riprova del fatto che nel mondo dell’arte (e non solo) non bisogna mai mollare e insistere, credendo in se stessi e continuando a crescere e migliorarsi.
9. Guardando al futuro, quali progetti hai in mente di realizzare? Ci sono direzioni nuove che desideri esplorare, idee innovative che vorresti sviluppare o collaborazioni che sogni di intraprendere?
Tra i vari progetti a lungo termine che mi vedono convolto attualmente vi è il Contemporary Art Tour, promosso dall’Associazione Phoebus, una interessante formula di mostra itinerante che sta portando un nucleo di mie opere, insieme a quelle di altri artisti, in giro per l’Italia. Ogni mese siamo in una località di una regione diversa, in location sempre affascinanti, come palazzi storici o castelli. Riuscire a coniugare la passione per i viaggi con quella per l’arte per me è il non plus ultra. Avendo già visitato come turista tutte le regioni italiane, mi propongo come obiettivo di esporre come artista almeno una volta in ciascuna di esse (adesso sono a quota 14), per poi passare a esposizioni anche all’estero. Ma come ho imparato nel corso del tempo, più che la meta, l’importante è il viaggio e spero di farne ancora tanti, anche grazie all’arte.
In conclusione, l'artista si presenta come un interprete sensibile della realtà contemporanea, capace di dialogare con il passato e di proiettarsi verso il futuro. Attraverso la sua arte, invita tutti noi a intraprendere un viaggio di conoscenza e comprensione, sia del mondo che ci circonda sia del nostro io più profondo, promuovendo così un’esperienza condivisa di scoperta e innovazione artistica. La sua opera rimane un faro di introspezione in un’epoca che spesso corre verso il superficiale, ricordandoci che solo attraverso la ricerca interiore possiamo realmente conoscere e apprezzare il mondo in tutta la sua complessità e meraviglia.
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La Redazione
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