
L'arte non è solo una forma di espressione, ma anche un mezzo per comunicare emozioni, storie e culture. Tra gli artisti contemporanei che si distinguono nel panorama italiano troviamo Mario Marasà, un maestro d'arte le cui opere raccontano un mondo onirico e simbolico. La sua traiettoria professionale è costellata di successi, riconoscimenti e un impegno costante nell’ambito dell’insegnamento e della promozione culturale.
Mario Marasà ottiene la qualifica di Maestro d’Arte nel 1991, un titolo che rappresenta il suo ingresso nel vasto panorama artistico italiano. Due anni dopo, nel 1993, consegue la Maturità d’Arte Applicata. Questi traguardi iniziali pongono le basi per una carriera caratterizzata dalla continua ricerca e dall'esplorazione di tecniche artistiche diverse. Nel 2005, Marasà completa il suo percorso accademico, conseguendo la Laurea in Materie Letterarie presso l’Università di Catania, dove sviluppa una solida formazione culturale che influenzerà profondamente la sua arte.
La carriera artistica di Mario Marasà è segnata da una costante partecipazione a mostre collettive e personali, sia a livello regionale che internazionale. Le sue opere sono state esposte in rinomati centri culturali e gallerie d'arte, riscuotendo ampi consensi da parte della critica e del pubblico. Tra le mostre più significative vi è la personale "A-tempora", allestita nel 2018 presso l'Auditorium del Palazzo del Pegaso, in Toscana, dove il suo lavoro ha trovato una cornice ideale per esprimere il proprio linguaggio visivo.
Nel 2024, Marasà è atteso a Prato per la mostra personale "Onirica", patrocinata dal comune di Prato e dall'Assessorato alla Cultura. Questa esposizione rappresenta un'opportunità per approfondire la sua ricerca stilistica e tematica, incentrata su sogni, simboli e stati emozionali.
Il suo impegno nel mondo dell’arte non si limita alle sole esposizioni; nel 2021 partecipa al Concorso Nazionale di Pittura Dantebus Bazart, dove riceve il prestigioso Premio Rembrandt, un riconoscimento che sottolinea l'originalità e la qualità delle sue opere. Nel 2022, Marasà si distingue al XXXIX Premio Firenze, un evento di grande rilevanza culturale, organizzato dal Centro Culturale Firenze – Europa “Mario Conti”, consolidando ulteriormente la sua reputazione nel campo dell'arte.
Nel corso degli anni, Mario Marasà ha accumulato una serie di premi e riconoscimenti che attestano la sua abilità artistica e la qualità del suo operato. La partecipazione alla Mostra International Police Award – Arts Festival, svoltasi presso il Palazzo Ducale di Piazza del Popolo a Pesaro, è un altro importante tassello nel suo percorso, evidenziando come l'arte possa intersecarsi con tematiche sociali e culturali rilevanti.
Nel 2023, Marasà si fregia del titolo di Finalista premiato alla Mostra delle opere selezionate del XXXIX Premio Firenze, confermando la continuità nel successo e nella qualità della sua produzione artistica. Inoltre, partecipa alla mostra "Oltre il tempo", curata dal critico d’arte Massimo Pasqualone, dove le sue opere vengono presentate attraverso video recensioni, ampliando la fruizione delle sue creazioni.
Infine, nel 2024, Mario Marasà ottiene il Premio Fabrizio De André a Roma come vincitore assoluto nella sezione pittura, un riconoscimento che celebra non solo il suo talento ma anche la capacità di trasmettere messaggi profondi attraverso la sua arte.

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Mario Marasà non è solo un artista, ma anche un educatore appassionato. Attualmente attivo in Toscana, tiene corsi e workshop di disegno e pittura, utilizzando la sua esperienza e il suo know-how per guidare i giovani artisti verso l'esplorazione della loro creatività. È coinvolto nell'organizzazione di concorsi e nell'allestimento di mostre, ricoprendo spesso il ruolo di Direttore artistico o membro della giuria.
La sua collaborazione con l'UCAI (Unione cattolica artisti italiani) è sintomatica del suo impegno per la comunità artistica, e rappresenta un’opportunità per lavorare a stretto contatto con altri artisti e professionisti del settore. Marasà si dedica anche alla realizzazione di copie d’autore su commissione, cercando di mantenere viva la tradizione artistica italiana attraverso opere destinate a collezioni private e pubbliche.
Nell’ambito dell’arte contemporanea, molteplici correnti e movimenti si contendono l’attenzione e la riflessione critica. Tra queste, una delle più affascinanti è senza dubbio quella dell’Oltre-realismo, un termine che l’artista stesso utilizza per descrivere il suo approccio alla rappresentazione artistica. Questa concezione artistica trae vita da un bisogno intrinseco di osservare la realtà esterna, un’analisi accurata del mondo che ci circonda che diventa una base imprescindibile per l’ispirazione creativa. La realtà, così come viene percepita dall’artista, non è mai un mero riflesso, ma piuttosto un punto di partenza per un viaggio di trasformazione emotiva e spirituale.

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L’artista esplora la figura umana con una predilezione quasi esclusiva, rendendola il fulcro delle sue opere. Questa centralità non è casuale; la figura umana rappresenta non solo un soggetto estetico, ma anche un medium attraverso cui si esprime una complessa rete di relazioni e sentimenti. In questo senso, il corpo umano diventa un simbolo di contatto, un legame che va oltre il semplice aspetto fisico e si estende a dimensioni spirituali e trascendentali. Ogni pennellata, ogni scelta cromatica è guidata da un impulso a rivelare quelle connessioni profonde che uniscono gli individui, perfino in una società sempre più alienante.
In questa ricerca di interconnessione, l’artista si avvale di elementi visivi che amplificano il messaggio della sua opera. Le trasparenze giocano un ruolo fondamentale, creando una sorta di diaframma che permette di cogliere il sottile confine tra il reale e il fantastico. Le figure geometriche sono disposte in modo tale da suggerire ordine e caos simultaneamente, mentre le linee sinuose sembrano attraversare lo spazio pittorico con grazia, evidenziando tensioni e armonie nascoste.
Inoltre, i colori utilizzati nelle sue opere non sono mai semplicemente decorativi, ma carichi di significato emotivo. Squarci di colore vibrante si intrecciano con toni più tenui, creando un contrasto che invita lo spettatore a immergersi nella scena, a esplorare le sfumature di sentimento e percezione che animano l’opera. Il risultato è un’atmosfera che oscilla tra il palpabile e l’impalpabile, tra la concretezza dell’esperienza umana e la leggerezza di una dimensione onirica.
L’Oltre-realismo si presenta quindi come un percorso in continua evoluzione, un cammino che non si limita a rielaborare la realtà, ma la supera, offrendo una visione ampliata e sublimata dell’esperienza umana. L’arte, in questa prospettiva, diventa un momento privilegiato di ri-scoperta non solo di sé, ma anche del mondo circostante. Ogni opera si configura come una finestra su un universo intriso di significato, dove l’osservatore è invitato a partecipare attivamente a questo dialogo tra il visibile e l’invisibile.
Questo approccio artistico si colloca in un contesto culturale che valorizza la soggettività e l’intuizione come strumenti di conoscenza. L’artista, nella sua funzione di mediatore tra il mondo esterno e le emozioni interne, apre la porta a nuove interpretazioni della realtà, permettendo una riflessione critica e profonda sulla condizione umana. In tal senso, l’opera d’arte diviene uno strumento di comunicazione universale, capace di trascendere le barriere linguistiche, culturali e temporali.
Infine, non si può trascurare il potere evocativo dell’arte, la sua capacità di stimolare sentimenti e pensieri. Ogni opera invita a una riflessione personale, spingendo lo spettatore a confrontarsi con le proprie emozioni e le proprie esperienze. Questo approccio mette in luce una dimensione interattiva dell’arte, in cui l'osservatore diventa parte attiva del processo creativo, attivando un dialogo che arricchisce l'interpretazione dell'opera.

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Abbiamo avuto il piacere di rivolgergli alcune domande e di immergerci nel suo mondo attraverso le sue parole.
1. Cosa rappresenta per te l’Arte?
Per me l'arte è la mia ancora di salvezza, una forma di necessità esistenziale che mi consente di rappresentare ciò che a volte viene difficile da spiegare a parole. L'arte per me è uno strumento attraverso cui esplorare la propria interiorità, osservare la realtà e andare oltre di essa per scoprirne l'essenza. Personalmente reputo l'arte abbia anche una funzione spirituale, tale da permettermi di elevarmi e di uscire fuori i limiti della mia quotidianità.
2.Qual è il punto di partenza della tua ispirazione e come si sviluppa l’idea per una tua opera?
L'ispirazione per la creazione di una opera nasce quasi sempre da un bisogno interiore e intimo che vuole confrontarsi con l'esterno. Essa può interessare un'emozione particolare, come la gioia, il dolore, la rabbia, la nostalgia o il ricordo di una esperienza vissuta, ma infine anche un evento, un sogno. Spesso infatti ciò che voglio rappresentare è il risultato di qualcosa che ho sperimentato nel sogno, nell'immaginazione che poi prende forma nella tela bianca, a cui nella sua purezza e nella sua trama, voglio dare un'anima.
3.Come scegli i materiali e le tecniche che meglio si adattano alla visione che intendi trasmettere?
La scelta dei materiali e delle tecniche che, a mio avviso, meglio si adattano alla mia arte, non è solo una scelta tecnica, ma fortemente simbolica ed emotiva. Prevalentemente utilizzo la tela come supporto, e rapacemente la tavola, e la tecnica della pittura ad olio, qualche volta la tecnica mista. La pittura ad olio, che tende ad asciugare più lentamente, rispetto ad altre tecniche, mi permette di tornate più volte sulla superfice o sui soggetti e oggetti rappresentati. Sulla tela non utilizzo solo il pennello ma mi piace anche l'uso delle dita, quali straordinari strumenti di contatto "fisico" con l'opera stessa.
4.Raccontaci delle emozioni che vivi durante la creazione, quando ti immergi nel processo creativo. Questo momento per te è più un’esperienza di intensa concentrazione o rappresenta un flusso liberatorio, dove l’intuizione guida ogni passo?
Immergersi dentro ad un processo creativo è sempre un'esperienza intensa e coinvolgente dal punto di vista emotivo. Quando mi accingo a dipingere, fin dall'inizio per me è come entrare in uno stato di coscienza, dove il tempo si arresta e lo spazio perde consistenza e realismo. Le emozioni che si susseguono sono tante e diverse, da uno stato di desiderio e agitazione ad uno stato di eccitazione ed emozione; ne scaturiscono dopo desiderio di scoperta e di curiosità. Ma il momento più forte, più inteso è quello della riflessione e della meditazione, attimi in cui io e l'opera entriamo in piena sintonia, fino a sublimarci e restare da soli, per confrontarci, osservarci, amarci e talvolta odiarci, ma pur senza giudizio ma nella massima libertà, quella più profonda. Quando alla fine l'opera nasce come la pensavi, la desideravi, allora provi una esplosione di emozioni e commozione, proprio quando si viene alla luce dalle viscere della terra o dal ventre materno. Può però anche succedere che, al contrario, l'opera però non nasca così come l'avevi pensata, e allora, in quel caso, ricomincia un nuovo processo che amo chiamare rinascita, perché forse non ci siamo lasciati guidare totalmente e completamente dall'intuizione.
5.Ti va di condividere il tuo modo di guardare la realtà e di trasformarla in emozioni attraverso colori e forme?
Quando mi trovo di fronte alla realtà che mi circonda, mi predispongo ad osservarla non solo con gli occhi, ma con il corpo, con la memoria, con tutto me stesso, quindi con l'anima stessa. Per me la realtà non è solo ciò che vedo ma ciò che percepisco, e dal momento che spesso ciò che percepiamo non coincida con ciò che vediamo, nasce in me il bisogno di andare oltre (non è un caso che il mio stile artistico sia stato definito dalla critica "Oltre il realismo"). In questa fase emozioni, colori, forme, corpi, volti, fiori si incontrano insieme fino a muoversi in uno spazio surreale, illusorio fatto di simboli e segni.
6.Quali sono stati i traguardi più significativi della tua carriera artistica? Raccontaci di quei momenti speciali in cui hai sentito di aver raggiunto obiettivi importanti o di aver lasciato un’impronta con il tuo lavoro.
Questa è una domanda molto bella. Io ho avuto ed ho la fortuna di partecipare a diversi e tani eventi e mostre che non solo mi hanno e mi permettono di ricevere primi e riconoscimenti importanti e di aver conosciuto critici ed estimatori d'arte, collezionisti e semplici amanti dell'arte, ma che mi offrono continuamente momenti importanti in cui posso incrociare lo sguardo di chi si commuove, si incuriose, si interroga davanti ad una mia opera. MI riferisco quindi, in questo caso non ad un critico, non ad un esperto, ma ad una persona comune che ha visto, in quella determinata opera, qualcosa di sé e del mondo che lo circonda.
7.Che ruolo hanno i colori nelle tue opere? Come li selezioni e quale significato attribuisci loro?
La scelta dei colori, nelle mie opere, non è mai casuale. Ogni colore ha una sua voce emotiva, un suo significato, un riferimento preciso. I colori hanno infatti una funzione fondamentale all'interno di una opera, e insieme alle forme e alle linee, creano armonia ed esprimono il messaggio che si intende trasferire.
8.Hai creato un’opera che consideri particolarmente significativa per il tuo percorso?
In realtà, ci sono diverse opere che considero particolarmente significative e alcune di esse, attualmente, non sono più in mio possesso. Esse le considero pietre miliari per il mio percorso, non solo e non tanto per il successo esterno che hanno avuto, ma per ciò che hanno rappresentato dal punto di vista intimo e personale.
9.Cosa pensi del ruolo dell’arte nella società contemporanea?
Oggi, purtroppo, viviamo in un tempo carico di tensioni sociali, ambientali, identitarie, in cui prevalgono aspetti e atteggiamenti che spesso ci tolgono il fiato. Più che mai, oggi, l'arte ha un ruolo più vitale e molto più complesso, essa ha o comunque dovrebbe avere il potere di riflettere le fratture del momento, le angosce degli uomini, le fragilità dei giovani adolescenti, le incertezze del futuro. L'arte può essere, dunque, intesa come lo specchio critico della realtà, come spazio e forma di pensiero e di profondità, come dialogo, cura e libertà.
10.Oltre alla tua attività artistica, organizzi corsi e workshop come Maestro d’Arte e coordini concorsi, mostre ed estemporanee come Direttore Artistico. Quale consiglio ti senti di dare a chi intende intraprendere una carriera nel mondo dell’arte?
A chi desidera intraprendere una carriera nel mondo dell'arte, direi di farlo con onestà, consapevolezza, sincerità...ma anche con un pizzico di attenzione...purtroppo oggi molti parlano di arte, fanno arte e fanno di tutto per guadagnarci. L'arte non è speculazione ma è vocazione (ho anche intitolato così una mia opera); essa è una chiamata che viene da dentro di sé per tornarci. A questa domanda bisogna rispondere con coraggio e lucidità.
11. Quali sono i tuoi prossimi progetti e obiettivi professionali? Raccontaci cosa ti aspetta nel futuro e cosa desideri realizzare.
Oggi ho tanti progetti da realizzare e moti obiettivi da raggiungere. Nell'arte, come nella vita, non si finisce mai di imparare. Sicuramente ciò che desidero è quello di continuare ad emozionarmi e ad emozionare, raccontando di me e del mio mondo interiore.
In conclusione, la concezione artistica dell’Oltre-realismo rappresenta un tentativo audace e affascinante di fondere il reale e il soprannaturale attraverso la figura umana. Grazie a un uso sapiente di trasparenze, forme geometriche e colori vibranti, l'artista riesce a dare vita a un universo rarefatto, ricco di umanità, dove ogni opera si configura come un invito a esplorare le complessità dell'esistenza. La continua ricerca e ri-scoperta di sé e del mondo, che permea questo percorso, conferisce all'arte un valore intrinseco, un'importanza che va oltre il semplice atto creativo, abbracciando una dimensione esistenziale e filosofica di grande rilevanza. In tal modo, l’artista non solo rappresenta la realtà, ma la reinventa, offrendo una visione che invita a sognare e a credere nell’infinita possibilità dell’essere umano.

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Attraverso il suo lavoro, Marasà non solo contribuisce alla valorizzazione dell’arte, ma si fa promotore di un messaggio di inclusione e scoperta che può ispirare le nuove generazioni. Con uno sguardo rivolto al futuro e una passione inalterata, l’artista continua a lasciare un segno indelebile nel cuore degli spettatori e degli studenti, facendo dell’arte un linguaggio universale e senza tempo.
Le sue opere si possono visionare su
Facebook : MariusArt
Instagram : arsethomo
La Redazione
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