
In occasione della mostra personale dell'artista Simona Carbone, conosciuta con il nome d'arte Blacksy, che si inaugurerà il 27 agosto presso il Palazzo Martini, Piazza Domanico Albanese, 5, a Oria (BR), è opportuno approfondire la conoscenza di questa talentuosa artista.
Blacksy è nata in un contesto culturale variegato, che ha influenzato profondamente la sua visione artistica. La sua poetica si manifesta attraverso una combinazione di materiali eterogenei e tecniche innovative, opere creando che sfidano le convenzioni tradizionali. La pratica artistica di Blacksy rappresenta un viaggio di continua evoluzione; non si limita a riprodurre il mondo esterno, ma si impegna a tradurre emozioni e esperienze personali in un linguaggio visivo unico e potente.
Ogni opera di Blacksy diventa così un punto di riferimento per lo spettatore, invitandolo ad esplorare le proprie memorie e riflessioni. La sua capacità di intersecare diverse forme espressive rende i suoi lavori non solo visivamente accattivanti, ma anche profondamente evocativi, stimolando una connessione intima tra l'artista e il pubblico. La mostra promette di essere un'esperienza coinvolgente e stimolante, capace di arricchire il panorama artistico contemporaneo.
Abbiamo avuto una piacevole conversazione con l'Artista in occasione della sua imminente prima mostra personale.
1. Raccontaci qualcosa in più sull'evento che si terrà a Oria, la tua città natale, e che ti vede protagonista. Che emozioni stai vivendo in questo momento? Che tipo di opere avremo l’occasione di ammirare durante l’evento?
Sono molto contenta di fare la mia prima mostra personale a Oria e mi sento davvero molto emozionata. Ho vissuto a Oria per tanti anni della mia vita e ci sono molto legata anche perché la mia famiglia vive la e io sono ancorata alle mie origini. Poi la vita ti porta in altri posti per fare esperienze e vivere altrove ma questa è un’altra storia. La mostra si baserà essenzialmente sulla mia visione artistica che si nutre di emozioni ed esperienze. Ho voluto chiamarla “ LE DIREZIONI DELL’ ESSERE – viaggio nelle esperienze di vita” proprio per abbracciare il concetto che racchiude tutto ciò che faccio. Durante l’evento ci saranno quasi tutte le opere che conoscete e che mi rappresentano di più, in più ci saranno le tre opere create durante la performance a Firenze e quattro opere inedite che sto creando proprio per la mostra.
2. Nelle tue creazioni, la freccia è l’elemento centrale e inconfondibile. Esiste un’opera, tra tutte, che secondo te rappresenta al meglio la tua visione artistica e la poetica che guida il tuo lavoro?
Attualmente l’opera tra tutte che rappresenta la mia visione artistica è “New Direction” che però non sarà esposta perché è stata acquistata da un collezionista. Lei è la prescelta perché segna l’inizio del mio percorso attuale.
3. Come prende vita un tuo dipinto? Ti affidi a un processo meditativo e riflessivo o segui l’istinto e le emozioni del momento?
Prima di cominciare un dipinto guardo la tela bianca per un po’ (tempo indefinito, possono essere 10 minuti o mezz’ora), in silenzio, poi quando sono pronta e ho proiettato mentalmente più o meno ciò che voglio esprimere ascolto la mia musica preferita, solitamente musica rock, e comicio a dipingere. Spesso quando inizio un’opera tendo a iniziare finire nello stesso giorno, non mi piace non finirla e rimandare perché poi perdo il senso di ciò che faccio su quell’opera e per me non ha più lo stesso significato se poi la termino in un momento diverso.
4. Fare arte non è mai stato un cammino semplice, e in molti aspetti continua a non esserlo ancora oggi. Cosa desideri trasmettere a chi osserva le tue opere? Qual è il messaggio più profondo che speri di lasciare attraverso di esse?
Questa è sicuramente la mia domanda preferita! Intanto confermo che fare arte al giorno d’oggi è molto difficile, quasi “bizzarro” per certi aspetti e spesso viene voglia di mollare tutto, però il mio messaggio è molto forte e vorrei che arrivasse a chiunque in chiarezza. Con le mie opere vorrei trasmettere possibilità, desideri, speranze. Tutti noi nella nostra vita facciamo delle esperienze, le viviamo, che siano una nostra scelta oppure no. Queste esperienze ci insegnano sempre qualcosa, piccole, grandi, brutte o belle e noi dobbiamo cercare di prendere sempre il meglio da esse, spesso anche se vediamo tutto nero il tempo ci aiuta sempre a capire e prendere delle decisioni. Quello che voglio dire è che una strada c’è per tutti, spesso più di una e bisognerebbe cercare di prenderle nelle giuste direzioni tenendo conto sempre delle esperienze che ci hanno segnato la mente e il cuore. Mi piace immedesimarmi nelle altre persone, provare a capire cosa si prova in determinate situazioni per poi passare queste emozioni sulla tela. Ecco, questo è quello che voglio trasmettere.
5. Guardando al futuro, quali sono i tuoi prossimi progetti? Puoi darci qualche anticipazione sulle direzioni che prenderà il tuo percorso artistico?
Sto lavorando a dei nuovi progetti, soprattutto a ciò che riguarda la mia performance fatta a Firenze lo scorso Aprile. Ho raccolto varie esperienze di persone a me sconosciute e le ho riportate su tela (tre di questi quadri saranno esposti nella mia mostra personale). Ecco, sto lavorando per portare questa performance anche in musei, gallerie d’arte o anche scuole. Poi, per ora, ho già in progetto varie esposizioni collettive in Italia e all’estero.
Grazie mille Simona per la tua disponibilità!

La Redazione
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