Danila Fulgenzio - La poesia silenziosa dell'Anima

Pubblicato il 10 ottobre 2025 alle ore 12:15

C’è un silenzio che parla nella pittura di Danila Fulgenzio, un linguaggio fatto di sguardi abbassati, di luci morbide e di un colore che sembra nascere da dentro, non solo dalla tavolozza.
Nata a L’Aquila, laureata in Sociologia a Roma, l’artista si avvicina fin da giovane alle arti visive, sperimentando molteplici forme espressive. La sua ricerca matura poi attraverso lo studio del Corso di Tecniche Pittoriche presso la Scuola di Arti Ornamentali San Giacomo di Roma, dove affina il gusto per la materia, la luce e la composizione. Vive e lavora a Francavilla al Mare (CH), in un dialogo costante con il paesaggio abruzzese e con la memoria dei luoghi che la circondano.

 

La carriera di Fulgenzio è costellata di riconoscimenti prestigiosi: dal Premio Città di Parigi presso la Galleria Thuillier (2019), alla partecipazione al progetto Occhi che guardano lontano promosso dall’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara, fino alle Biennali di Roma, Milano e Torino, dove si distingue per la delicatezza e la forza del suo linguaggio pittorico.
Nel 2023 è vincitrice della Biennale di Roma, mentre nel 2024 riceve il Premio “Art Global Arte e Cultura”, confermando un percorso coerente e in costante evoluzione.


La poetica di un silenzio interiore

L’arte di Danila Fulgenzio nasce da una riflessione profonda sull’interiorità umana. Nelle sue tele, la figura femminile è spesso protagonista: non come soggetto idealizzato, ma come veicolo di introspezione, simbolo di una femminilità consapevole, fragile e potente allo stesso tempo.


I corpi, immersi in un’atmosfera sospesa, sembrano vivere in un tempo altro, dove il colore diventa linguaggio dell’anima. La pittura a olio, con la sua lentezza e densità, si presta perfettamente alla sua indagine sulla luce e sulla carne, sulla memoria e sul sentimento.

Fulgenzio sceglie tonalità calde e avvolgenti, prediligendo i rossi profondi, i beige rosati e le trasparenze d’ambra, che rimandano alla dimensione emotiva più intima. Ogni dettaglio – una mano, uno sguardo, un fiore – è calibrato con misura, in un equilibrio tra realismo e lirismo che ricorda le atmosfere simboliste e il gusto per la luce di certa pittura figurativa contemporanea italiana.

Tra le sue opere più intense, “Il segreto delle rose”  ( esposta a Napoli presso la Galleria Spazio 57, in occasione della Rassegna d'Arte Internazionale "Introspettiva",), rappresenta un punto d’incontro tra introspezione psicologica e raffinatezza pittorica.
La figura femminile, colta in un gesto intimo, stringe a sé le rose come se custodisse in esse un frammento di sé, un pensiero segreto o una ferita. Le rose non sono solo un elemento decorativo, ma simbolo di purezza e di passione, di fragilità e di forza vitale.

La morbidezza dei toni carnali si fonde con il rosso intenso dei fiori e dei capelli, generando un contrasto visivo che diventa anche tensione emotiva. Il rosso, colore del sangue e dell’amore, attraversa la tela come un filo narrativo, legando la materia pittorica alla dimensione simbolica.
L’opera si presenta come una meditazione visiva sulla bellezza segreta, su ciò che nell’essere umano resta nascosto, ma palpita di vita.

C’è una delicatezza quasi sacrale nel modo in cui l’artista tratta la figura, lasciando che sia la luce a raccontare ciò che le parole non dicono.
Il volto abbassato, il gesto silenzioso, la calma sospesa dell’ambiente circostante costruiscono un’immagine che sembra respirare da sola, in una dimensione intima e universale.
Come scriveva Rilke, “la vera bellezza è solo il principio del terrore” — e in “Il segreto delle rose” la bellezza coincide proprio con quel mistero che non si svela mai del tutto.

 

L’arte come atto di ascolto

Nel lavoro di Danila Fulgenzio non c’è mai ostentazione, ma un profondo atto di ascolto. Le sue tele non cercano di imporre un messaggio, ma invitano lo spettatore a fermarsi, a osservare, a riconoscersi in quella quiete che sa di interiorità.
La pittura diventa così un linguaggio dell’empatia, un luogo in cui l’occhio e il cuore dialogano senza intermediari.

Fulgenzio riesce a rendere visibile l’invisibile, traducendo in immagine ciò che appartiene al silenzio e alla memoria.
La sua arte non racconta storie, ma evoca stati d’animo, emozioni sospese, attimi che resistono al tempo.

“Il segreto delle rose” è, in questo senso, una sintesi perfetta della sua poetica: una pittura che non urla, ma sussurra; che non descrive, ma evoca; che non ritrae, ma rivela.

 

Abbiamo avuto l'onore di intervistarla, in occasione della Rassegna d'Arte internazionale Introspettiva, per scoprire il suo mondo e la sua visione. 

1.In quale preciso momento hai riconosciuto che l'arte sarebbe stata il tuo viaggio e la tua vocazione lungo il cammino della vita?

"Fin da piccola ho sempre avuto la passione per il disegno, soprattutto per i visi. Questa passione è cresciuta nel tempo, e al liceo ho approfondito e amato la tecnica del chiaroscuro. Non posso definire un momento preciso in cui ho riconosciuto l'arte come mia vocazione, ma so che è stata una costante nella mia vita".
2.Se ti fosse chiesto di sintetizzare la tua espressione artistica utilizzando tre parole chiave, quali selezioneresti e quali argomenti useresti per spiegarne la scelta?

Realismo, introspezione, ricerca:
"Come ritrattista, cerco di catturare l'essenza dei miei soggetti attraverso un'analisi approfondita delle loro caratteristiche e personalità. Il realismo è fondamentale per me, poiché mi consente di rappresentare i miei soggetti in modo fedele e dettagliato. Tuttavia, cerco anche di trasmettere le emozioni e le storie che si celano dietro i volti, utilizzando la luce, il colore e la postura per dare vita ai miei personaggi. Il mio obiettivo è quello di ritrarre non solo l'aspetto esteriore, ma anche il sentimento interiore che emerge da ogni volto, cercando di portare all'esterno ciò che è dentro".
3.Quali tipi di emozioni o stati d'animo aspiri a risvegliare tra coloro che osservano e interagiscono con le tue creazioni artistiche?

"Cerco di catturare le emozioni e le pulsioni interiori che si celano dietro l'aspetto esteriore dei miei soggetti. I visi che ritraggo sono spesso enigmatici e complessi, capaci di esprimere la dualità delle passioni umane, dove il bene e il male coesistono e si confrontano. Questi volti rappresentano la sintesi di forze contrapposte, che si misurano e si escludono reciprocamente, creando un senso di tensione e di profondità".
4.Quali sono le fonti di ispirazione principali che alimentano il tuo lavoro artistico, e in che modo queste influenzano l'evoluzione del tuo stile personale?

"Come ritrattista realista, mi ispiro ai classici della ritrattistica come Rembrandt, Velazquez e Caravaggio. Mi attraggono la perfezione dei tratti, la delicatezza e la durezza dei lineamenti, sempre carichi di umanità e di una luce interiore".
5.L'arte è spesso celebrata come un linguaggio che può attraversare culture e generazioni. Come si manifesta il tuo coinvolgimento con il simbolismo e le metafore visive nella tua produzione artistica?

"Il simbolismo e le metafore visive sono presenti in modo sottile ma significativo nel mio lavoro. Cerco di catturare non solo l'aspetto esteriore dei miei soggetti, ma anche la loro essenza e personalità, attraverso l'uso di colori, pose e sfondi".
6.Nel processo creativo delle tue opere, quanto spazio concedi all'improvvisazione spontanea rispetto alla meticolosa pianificazione?

"Il mio iter creativo è guidato da una meticolosa pianificazione, ma anche dall'improvvisazione. Cerco di studiare e conoscere bene i miei personaggi, ma a volte modifico il progetto iniziale in base alle emozioni e alle sensazioni che provo durante la creazione".
7.Quali episodi puoi ricordare come i più appaganti e significativi nell'arco della tua carriera artistica fino ad ora?

"Il mio processo creativo inizia con l'attrazione verso i soggetti che vorrei ritrarre. Cerco di catturare l'essenza delle loro espressioni, andando oltre l'aspetto esteriore. La realizzazione è un processo intenso e maniacale, fino a quando non sento di aver colto l'emozione che volevo trasmettere".
8.Se avessi l'opportunità di collaborare con un artista di qualsiasi epoca, passata o attuale, chi sarebbe la tua scelta e quali motivazioni ti guiderebbero?

"Un episodio importante è stato quando alcune persone si sono innamorate delle mie opere, cercando di connettersi con la mia anima. È stato un momento di grande soddisfazione e conferma del mio lavoro".
9.Il tuo processo creativo è più guidato da una visione immaginaria o dai materiali concreti? Come nasce un progetto e quali sono i passi che conducono alla sua realizzazione?

"Rembrandt! Sarebbe stato il massimo per un artista ritrattista entrare nei misteri dell'anima del grande artista. La sua capacità di catturare la luce e l'essenza dei soggetti è ineguagliabile".
10.Quali sono le mostre attualmente aperte al pubblico, e cosa ha in serbo il futuro per Danila Fulgenzio nella scena artistica?

"Prossime mostre:
1)Athena - Connessioni Creative” , mostra d’arte contemporanea “DA VENERE A BACCO” , a Milano presso la galleria MAC - Miradoli Arte Contemporanea dal 18 al 25 ottobre 2025;
2) Associazione culturale “L’Incontro degli Artisti APS” , mostra d'arte contemporanea
"IMMAGINARIO 10, poesia e arti visive: “Arte, Luce e Pace - dialogo tra i popoli“, presso Aurum a Pescara, dal 18 al 24 ottobre 2025.

"Il mio obiettivo è continuare a evolvermi migliorando sempre di più le mie tecniche e ampliando i temi, mantenendo il focus sulla rappresentazione delle emozioni e delle storie dietro i volti".

Nell’universo pittorico di Danila Fulgenzio convivono grazia e introspezione, tecnica e sentimento.
Il suo sguardo, insieme analitico e poetico, trasforma la figura umana in un territorio di emozioni e simboli, un ponte tra la realtà visibile e quella interiore.
Con “Il segreto delle rose”, l’artista ci consegna una lezione preziosa: la bellezza autentica è silenziosa, ma lascia tracce profonde — come un profumo che resta nell’aria anche quando il fiore non c’è più.

 

 

 

 

La Redazione 

Aggiungi commento

Commenti

Non ci sono ancora commenti.